
L’alomanzia era un’arte divinatoria basata sull’interpretazione del sale.
Il nome deriva dal greco ἅλς (háls, sale) e μαντεία (mantéia, divinazione) attraverso il latino medievale halomantia.
Questa pratica era in uso nel paganesimo ed è citata da Omero, che definisce “divino” il sale.
Si poteva praticare in diversi modi: spargendo il sale su una superficie piana e interpretando i simboli che prendevano forma in questo modo, gettando il sale nel fuoco e interpretando gli scoppiettii, oppure interpretando eventi fortuiti come il sale dimenticato, la saliera rovesciata; in particolare, era ritenuto un cattivo presagio se un commensale si addormentava prima che le saliere fossero sparecchiate.[4] Probabilmente da questa pratica ha avuto origine la nota superstizione secondo la quale rovesciare il sale porterebbe sfortuna.