Clio è il diciannovesimo Trionfo dei Tarocchi del Mantegna.
Figlia di Zeus e Mnemosine (cioè della potenza e della memoria), ebbe se
condo una versione il figlio Reso dal re Strimone, divenuto poi dio fluviale. Viene rappresentata con una tromba nella mano destra e una pergamena nella sinistra.
Il mito narra che, dopo un alterco con Afrodite, quest’ultima l’abbia punita facendola innamorare di Pierio (re di Macedonia). Dalla loro unione discenderebbero Giacinto, Imene e Ialemo.
Il nome Clio proviene dalla medesima radice del verbo κλείω che in greco significa “rendere famoso, celebrare, glorificare”: per questo motivo fu la musa prima della poesia epica e poi della storia, generi letterari i quali, con metodi completamente differenti hanno il fine comune di narrare le grandi gesta del passato.
Nella divinazione.
Clio, come musa della poesia quindi come forma più alta e pura dell’arte umana invita ad elevarsi verso all’autostima ad apprezzare se stessi chiede di condensarsi in poche righe se stessi in negativo valorissare se stessi come vu