Melpomene è il diciassettesimo Trionfo del Mazzo del Mantegna.
Nella mitologia greca, Melpomene (in greco Μελπομένη) era la musa della tragedia, figlia di
Zeus e di Mnemosine (cioè della potenza e della memoria). Ci è nota anche per il suo rapporto con Dioniso. Il suo nome, infatti, è derivato dal greco μελπομαι, che significa “festeggiare con danze e canti”.
Viene spesso rappresentata con una maschera tragica e calzante i coturni, tradizionali sandali tragici; oltre a ciò porta spesso seco un coltello o un bastone, mentre in capo può portare una corona in cipresso. Il suo sguardo è spesso severo e grave: con ciò, la musa indica che la tragedia è un’arte difficile, potente, che richiede grande ingegno ma soprattutto molta fantasia. Alcune tradizioni vogliono che dall’unione di Melpomene con Acheloo, dio fluviale, figlio di Oceano e Teti, siano nate le Sirene, esseri mitologici con testa di donna e corpo di pesce, che con il loro canto attirano i marinai per poi condurli a una morte certa.
Nella divinazione.
Melpomene, la tragedia, rappresenta la vita il i momenti catartici della vita ovvero la rinascita un momento dal quale se ne rinascerà nel contrario vivere tutto come una svolta tutto come una prova eccessiva